Settimana di fuoco per il mio "Verdi in Jazz"!
Ogni 3-4 mesi circa, da anni, entro nel cosiddetto "ritiro da progettualità", poco ci manca che vada in cima ad un monte e mi rasi la testa a zero.....( ovviamente NON taglierei il codino....)
In parole povere mi chiudo nel mio studio ed inizio un lavoro programmatico su un progetto. Cosa vuol dire programmatico? Continuità...
Come dice il mio coach Giancarlo Fornei, esperto di PNL, il cervello impiega circa 21 giorni per incamerare dati e farli propri.
Quindi è il tempo che prevedo ogni volta di impiegare per dare forma reale ad un mio lavoro, passare cioè dalla teoria alla pratica.
Ripetizione, ripetizione ed ancora ripetizione è il mio motto in questa fase, e soprattutto costanza, tutti i giorni, per un mesetto circa.
Ed alla fine i risultati si vedono.....
Riguardo a Giuseppe Verdi, di cui sto preparando il mio forse più ambizioso progetto da quando ho iniziato il mio viaggio di fusione della Classica e Lirica con ol Jazz, posso solo dire che mi sta dando grosse soddisfazioni.
Lo realizzerò in duplice veste, piano solo e piano+coro (Corale Puccini Grosseto) cui aggiungerò una fisarmonica ed un corno francese.
Chiaramente ho "mandato in ferie" pasquali i ragazzi della Corale e mi sto dedicando finalmente al piano solo, di cui ovviamente avevo già steso molte idee su carta a suo tempo.
idee che stanno prendendo corpo proprio in questi giorni....E così le sue arie più famose stanno prendendo corpo anche in piano solo, "Va pensiero sull'ali dorate", la Marcia dell'"Aida", "Amami Alfredo", "La donna è mobile", "Sempre libera d'eggio" e molte altre.....
Ovvio che-nei 2/3 brani "doppi"- l'arrangiamento sarà molto diverso da quello con la Corale Puccini Grosseto, non avrebbe senso farlo uguale.
E Ti assicuro che questo per me è il momento più bello, cioè quando cominci a lavorare seriamente e con continuità su un autore e tutto diventa come creta....
Ogni giorno scopro passaggi nuovi, arricchisco, limo, aggiungo, tolgo e il tutto rigorosamente col mio amato metronomo...
Ricorda, il metronomo è l'utensile musicale più importante che conosca. Con esso stai veramente al guinzaglio ritmico e puoi vedere la musica al rallentatore crescere piano piano, 2 tacche per volta.
E vedendo il tutto al rallenty hai finalmente la chance di veder le tue mani plasmare piano piano la tua composizione...
Un esempio? Prova a praticare un tema che dovrà essere eseguito a 150 di metronomo partendo da 50...Quante volte eseguirai quel tema? come vedi sarai costretto a ripeterlo per tante volte....e vedrai che tacca dopo tacca il tuo tema si perfezionerà e si trasformerà...
E la tua sicurezza aumenterà a dismisura.....
Ti è piaciuta la mia "lezione"?
Lasciami un commento, sarò felice di risponderTi
Ciao
Riccardo Arrighini,
"Il pianista italiano che ha fuso Classica e Lirica con il Jazz".......
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